Con l’odontoiatria conservativa ci occupiamo principalmente di curare le carie dentali per conservare i denti colpiti da processi cariosi o da fratture traumatiche. Procediamo rimuovendo il tessuto cariato e ricostituendo la forma e la funzione originarie del dente.
È una procedura dell’Odontoiatria conservativa che, attraverso l’utilizzo di materiali compositi, ci permette di ricostruire parti di dente danneggiate dalla carie o da traumi.
Possono essere eseguite sui denti anteriori e su quelli posteriori.
I materiali utilizzati sono definiti compositi e, grazie alle loro caratteristiche di colore e consistenza, ci permettono di riprodurre l’aspetto di un dente in modo naturale.
Se utilizzati sui denti anteriori ci permettono di ricostruire anche lesioni che coinvolgono il 40% del dente. Sui denti posteriori sono utilizzati per sostituire le vecchie otturazioni in amalgama troppo scure per un sorriso smagliante.
L’intarsio è una terapia Conservativa intermedia, tra otturazione e corona.
Ci permette di riabilitare denti molto rovinati risparmiando tessuto sano del dente. L’intarsio va considerato come una ricostruzione da eseguire sui denti molari e premolari quando questi sono talmente rovinati da non permettere l’otturazione tradizionale.
L’intarsio è approntato in laboratorio sulla base di un’impronta del dente che è stato preparato in bocca con le frese (poiché richiede una preparazione atta a renderlo ritentivo sul dente quando lo si cementa).
Gli intarsi si dividono in onlay, quando ricoprono tutta la parte occlusale del dente, e inlay, quando sono contenuti all’interno della forma del dente.
Tra le terapie di Odontoiatria Conservativa, l’Endodonzia si occupa precisamente dell’endodonto, e cioè “dell’interno dei denti”. Essa consente il mantenimento in bocca di elementi dentari altrimenti destinati all’estrazione.
Il trattamento endodontico, dopo le necessarie radiografie che evidenziano lo stato effettivo del dente, prevede la rimozione del tessuto pulpare interessato dall’infezione e la disinfezione della conseguente cavità interna al dente. Una volta completata la disinfezione, l’odontoiatra procede con la sigillatura tramite materiali biocompatibili e il seguente restauro, temporaneo o definitivo, della parte sollecitata dalla masticazione. Alla fine del trattamento si esegue una radiografia per verificare la buona riuscita della sigillatura dello spazio interno al dente. Molto spesso, per evitare che il dente si fratturi, è necessario effettuare un restauro protesico totale (corona) o parziale (intarsio).
Il trattamento endodontico, o devitalizzazione, si rende necessario nel caso in cui la polpa dentaria si sia infiammata o infettata in modo irreversibile. Le cause possono essere una carie profonda, la frattura del dente, un trauma violento o ripetuti interventi odontoiatrici. Nel caso in cui non si intervenga adeguatamente il dente può dolere in modo acuto e persistente provocando anche ascessi ricorrenti.
Tranne qualche caso di sintomatologia non evidente, solitamente il paziente avverte fastidio e/o dolore durante la masticazione. Egli sviluppa anche un’ipersensibilità al caldo e/o al freddo, registra una possibile scolorazione del dente e, in fase acuta, gonfiore e fuoriuscita di pus.
Obiettivo della terapia, nella maggior parte dei casi, è proprio l’eliminazione del dolore acuto causato dall’infiammazione della polpa del dente. In ogni caso la maggior parte dei pazienti non avverte alcun dolore grazie agli anestetici e alle tecnologie impiegate. Nei primi giorni successivi alla terapia è possibile avvertire un po’ di dolore che, se intenso, può essere alleviato con l’impiego dei più comuni analgesici, sempre attenendosi alle indicazioni del proprio dentista di fiducia.
Grazie alla terapia endodontica la maggior parte dei denti avrà una vita lunga come quella di un dente sano e naturale. Tuttavia, in alcuni casi l’infezione può permanere e ripresentarsi dopo molto tempo rendendo necessaria una nuova terapia endodontica.
La reinfezione può presentarsi anche a causa di nuove fratture o processi cariosi in atto, o perché la sigillatura non svolge più la sua funzione in modo corretto.
In alcuni pazienti possiamo riscontrare una retrazione gengivale anche consistente nella zona cervicale dei denti.
Le cause sono da ricondurre all’errato spazzolamento dentale, alla scarsa igiene orale, alla parodontopatia.
Le conseguenze sono ipersensibilità dentinale e deterioramento dell’aspetto estetico complessivo del viso.
La recessione altera la proporzione tra dente e gengiva specialmente a livello degli incisivi, dei canini e dei premolari.
In questo caso è indispensabile ricostruire la parte di dente usurata con un materiale composito e successivamente, utilizzando la microchirurgia, innestare del tessuto connettivo autologo che, ricostruendo la gengiva, permette di ricoprire la radice dentale offrendo riparo ai denti sensibili.
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