Mio figlio ha bisogno dell’apparecchio!
Molti genitori si sono trovati in questa situazione. Hanno dovuto capire come orientarsi tra le varie opzioni prospettate, spesso senza sapere esattamente che cosa si racchiude dietro la comune parola “apparecchio per i denti”.
Ecco una brevissima sintesi che ci può aiutare nel primo approccio a questi dispositivi. Ce lo spiega la dott.ssa Leonella Caliari, Odontoiatra specialista in Ortodonzia presso il Centro Ortodontico Vicentino.
Nella parola apparecchio per i denti confluiscono una miriade di tipologie di dispositivi. Ne troviamo di fissi, mobili, invisibili o trasparenti, che si distinguono certamente per modalità di inserimento in bocca ma anche per tipologia di impiego che viene stabilita a monte da un vero e proprio studio del caso ortodontico.
L’apparecchio infatti è solo un dispositivo che, applicando delle forze, provoca lo spostamento dei denti. Per farlo in modo corretto però è fondamentale la diagnosi effettuata dall’Ortodontista, ovvero lo specialista delle malocclusioni e della crescita delle ossa facciali. Mediante lastre del cranio, radiografie, modelli in gesso delle arcate dentali, stato di crescita delle ossa della faccia, abitudini e maturità del bambino, valuta quale sarà il percorso idoneo e più efficace per controllare i denti e definire un corretto sviluppo dei mascellari e dunque del viso.
Ciò che ancora molti non sanno è che l’apparecchio per i denti non ha limiti di età. Può infatti essere molto utile anche alle persone mature che, grazie alle versioni trasparenti o interne alle arcate dentali (linguali), non riscontrano problematiche estetiche tipiche delle versioni fisse classiche esterne. Previa attenta valutazione ortodontica, non ha nemmeno controindicazioni nei bambini molto piccoli (3 anni di età). In questo caso è fondamentale per correggere malocclusioni, come il morso crociato, che potrebbero compromettere la crescita equilibrata della mandibola.
Le due principali macrocategorie in cui si distinguono gli apparecchi – cosa che interessa principalmente i genitori – sono la versione fissa e mobile. Ovvero quella incollata ai denti piuttosto che quella rimovibile dal paziente per mangiare o in altri momenti della giornata.
Tra gli apparecchi fissi troviamo il modello con attacchi, o piastrine, incollati ai singoli denti e su cui passa un filo metallico che è il vero motore del sistema perché riesce o spostare i denti. Molto utilizzato è anche l’espansore rapido, o “ragnetto”. L’espansore viene posizionato sul palato per espandere un’arcata molto stretta e far spazio per l’arrivo dei denti permanenti, oppure per correggere un’inversione della masticazione. Altre volte è possibile impiegare apparecchiature rimovibili (come la trazione extraorale o baffo) su strutture fisse in bocca per esempio di notte. Queste sono d’aiuto nei casi in cui si intenda controllare l’eccessiva crescita del mascellare superiore e favorire lo sviluppo della mandibola.
Gli apparecchi rimovibili sono di varie forme e possono avere molteplici applicazioni. Spesso sono utilizzati per controllare la spinta della lingua, per aiutare la mandibola a crescere in posizione corretta oppure per rimuovere abitudini alterate.
Oltre a queste abbiamo diverse versioni di apparecchio per i denti, sia per adulti che per bambini, trasparente o invisibile, che impiega una serie di mascherine (allineatori) che progressivamente correggono l’allineamento dentale. Non costituiscono un trattamento utile per tutti. È infatti l’ortodontista, dopo un’attenta analisi delle radiografie e della posizione dentale, che stabilisce se il trattamento con gli allineatori è realizzabile; generalmente si propone per ragazzi più maturi e responsabili o per gli adulti.
Il vantaggio dell’apparecchio rimovibile è dato dalla maggior facilità di esecuzione delle manovre igieniche e dell’alimentazione che avviene senza dispositivo. In questo caso è necessaria la massima collaborazione del piccolo paziente che dovrà dimostrare una buona maturità nel mettere e togliere il dispositivo secondo prescrizione.
Nel caso degli apparecchi invisibili, invece, il vantaggio maggiore consiste nella possibilità di vedere i risultati ottenibili sul proprio sorriso ancora prima di intraprendere il trattamento. Uno speciale scanner, infatti, trasformerà le impronte delle arcate dentali del paziente in modelli virtuali visibili a computer.
Si potrà dunque conoscere in modo preciso la durata del trattamento e visualizzare tutti gli spostamenti dentali pianificati dall’ortodontista per il proprio caso. Ovviamente gli allineatori dovranno essere tolti solo per mangiare o in poche altre circostanze perché il risultato ottimale di ottiene indossandoli per almeno 20 ore al giorno.
Non si può parlare di un’età precisa valida per tutti in cui mettere l’apparecchio, perché la scelta che farà l’ortodontista dipende dal tipo di problematica da correggere e dal grado di collaborazione dimostrato dal bambino. È necessario inoltre valutare a che stadio si trova lo sviluppo della bocca del piccolo paziente e lo stadio di permuta dentale. L’età dentale di un bambino, infatti, non sempre corrisponde alla sua età anagrafica.
Nei pazienti ancora molto piccoli – per esempio di due anni e mezzo o tre anni – è possibile iniziare con un trattamento elastodontico che, sfruttando forze leggere, solitamente è ben tollerato e richiede poca collaborazione. Questi dispositivi molto morbidi consentono di correggere malocclusioni in fase precoce di crescita, intervenendo su strutture ossee molto elastiche. In questa fase possiamo guidare correttamente crescita e sviluppo di denti, muscoli masticatori, guance, labbra, lingua, tessuti molli, ossa mandibolari e mascellari in modo mini-invasivo.
Possiamo inoltre contribuire al ripristino di una corretta respirazione nasale. Facciamo quindi prevenzione per il futuro perché diminuiamo la necessità di una seconda fase di trattamento. L’apparecchio elastodontico (o bioattivatore) può essere impiegato anche per correggere abitudini viziate come l’utilizzo del ciuccio o il succhiamento del dito e del labbro.
A partire dai quattro anni, se il bambino dimostra cooperazione, è già possibile inserire l’espansore rapido palatale (che allarga il palato) per esempio per correggere il morso crociato, problematica che è consigliabile correggere precocemente, in alternativa usiamo ancora i bioattivatori. Dai sei anni, qualora siano già erotti i quattro denti incisivi superiori, si può iniziare un trattamento ortodontico con apparecchiatura fissa che impiega attacchi (o brackets) che ci aiutano nell’allineamento degli incisivi.
E poi c’è la variabile costo. Strettamente connessa al tipo di correzione da effettuare, essa è la risultante di un insieme di voci, spesso non considerate nella valutazione del prezzo che si sofferma solamente sul dispositivo ortodontico. La parte più importante dell’intera terapia – che ne determinerà il successo finale – è costituita dal lavoro diagnostico e di programmazione del progetto ortodontico operata dallo specialista in molte ore di studio a cui si aggiungono le molte visite di controllo durante e dopo il trattamento.
Per ogni problema esiste lo specialista adatto: per correggere un difetto visivo c’è l’oculista, per un problema osseo l’ortopedico, così come per un problema ortodontico esiste l’ortodontista.
Il mio consiglio, dunque è di affidarvi sempre a uno specialista in ortodonzia – e non a un dentista generico – qualora dobbiate intraprendere un percorso che influirà in modo determinante su una buona masticazione, sulla pronuncia delle parole e sul corretto sviluppo del viso di vostro figlio. Non dimentichiamo che una cura ben impostata dall’inizio, alla fine risulterà più breve e meno costosa.
Il primo approccio con un apparecchio ortodontico può non essere sempre esente da qualche fastidio, ma basta conoscere qualche trucco per sentirsi presto meglio.
È vero, un nuovo apparecchio ortodontico, soprattutto nei primi giorni, può arrecare alcuni fastidi dovuti allo spostamento dei denti e all’ingombro al quale la bocca deve piano piano abituarsi.
Ci sono alcuni accorgimenti che possono rendere l’impatto con il nuovo dispositivo ortodontico più piacevole, ecco i nostri consigli:
· modifica la dieta preferendo cibi morbidi, tagliati in pezzi piccoli
· presta attenzione e concentra la masticazione sui molari che, essendo più grossi sopportano meglio il fastidio
· scegli cibi freddi e gelati che possono darti sollievo
· evita bevande e cibi acidi che possono acuire eventuali piccole escoriazioni della mucosa dovute al contatto con l’apparecchio
· evita cibi appiccicosi difficili da rimuovere dagli attacchi e non addentare cibi duri che possono danneggiare o piegare parti dell’apparecchio
· applica la cera ortodontica, che ti viene fornita dall’ortodontista, nei punti di contatto che irritano la pelle
· scegli spazzolini a setole morbide e spazzola delicatamente
· utilizza sempre lo scovolino per eliminare tutta la placca così da evitare gengiviti, e se lo preferisci abbina anche un collutorio al fluoro
Infine, se avverti fastidio dovuto a un filo che si è spostato o è sporgente recati subito dal dentista per farlo sistemare e chiedere ulteriori indicazioni.
Contatta la nostra segreteria per maggiori informazioni e per imparare a gestire al meglio il tuo apparecchio ortodontico.
Certamente consigliamo di effettuare una prima visita specialistica con un ortodontista fra i 3 e i 6 anni quando ancora sono presenti in bocca i denti decidui (da latte).
Una crescita disarmonica delle basi ossee, o un’alterata funzione dell’apparato stomatognatico (masticazione, respirazione, deglutizione) può essere corretta e trattata più efficacemente se intercettata precocemente. La malocclusione, anche in fase di dentatura da latte, può essere il segno di una disarmonia dento-scheletrica.
Durante la prima visita i nostri esperti valuteranno la natura del problema e prescriveranno eventuali esami di approfondimento come:
· l’ortopantomografia o radiografia panoramica
· la teleradiografia latero-laterale
· fotografie intra ed extra orali
· impronte digitali delle arcate per la creazione del modello della bocca
· in caso di problemi posturali, che possono essere correlati a una malocclusione, ci avvaliamo di una pedana stabilometrica che consente di effettuare misurazioni precise. Ci sono inoltre test posturali specifici con foto posturali, misurazioni lunghezza degli arti inferiori e superiori, delle inclinazioni di spalle e bacino.
Tutte queste indagini preliminari consentiranno di effettuare una diagnosi corretta e stabilire il trattamento ortodontico ottimale per ottimizzarne la durata e la stabilità nel tempo. Prima di iniziare il trattamento i nostri medici spiegheranno nel dettaglio il percorso che faremo insieme al paziente e sarà consegnata una cartellina che illustra tutte le fasi successive alla prima visita.
Lavare i denti con l’apparecchio vi sembra macchinoso?
Le prime volte che ci si trova a dover lavare i denti con l’apparecchio fisso e tra spazzolino, scovolino, monociuffo, filo… si può aver paura di perder qualche passaggio. Gli strumenti che consigliamo, infatti, sono diversi ma vi assicuriamo che in pochi giorni, e con un po’ di pratica, pulire i denti e l’apparecchio diventerà automatico.
Fin dal primo giorno consigliamo di prendere la buona abitudine di pulire i denti dopo ogni pasto, o spuntino. Questo consentirà di lasciare i fili, i brackets (gli agganci) e le altre componenti dell’apparecchio fisso sempre libere dai residui di cibo. Il rischio che si corre, sottovalutando quest’aspetto infatti, è di sviluppare un’infiammazione gengivale e di causare la demineralizzazione dello smalto dentale, favorendo quindi l’insorgenza della carie.
In caso si stia svolgendo un trattamento con un apparecchio mobile o trasparente, le operazioni di pulizia saranno più semplici ma va ricordato che dovranno essere quotidiane.
È sufficiente spazzolare l’apparecchio, o le mascherine, con spazzolino e dentifricio e sciacquarli bene. Questa operazione va effettuata più volte al giorno, soprattutto al mattino dopo aver indossato il dispositivo tutta la notte, momento in cui la salivazione si riduce e la proliferazione batterica aumenta, e la sera prima di dormire. In commercio esistono anche prodotti studiati appositamente per l’igiene dei dispositivi ortodontici che, in soluzione liquida, disinfettano l’apparecchio.
Vi assicuriamo che, una volta imparati questi piccoli e veloci accorgimenti, sarete veloci e avrete un sorriso impeccabile!
Per sapere come lavare i denti con l’apparecchio fisso, guardate il tutorial della nostra igienista dentale e scoprirete che seguire i giusti passaggi non è poi così difficile…
Durante il trattamento ortodontico ricordate di non mangiare le unghie e non masticare matite e oggetti simili. Anche se l’apparecchio è piuttosto robusto per resistere alla masticazione degli alimenti, è importante evitare cibi duri che potrebbero piegare i fili ortodontici e compromettere l’adesione degli attacchi al dente. È indicato anche non mangiare caramelle appiccicose, gomme e alimenti molto zuccherati. Questo perché potrebbero appiccicarsi rendendo difficoltose le operazioni di pulizia. I cibi zuccherini sono dannosi perché in pochi minuti i residui vengono trasformanti in acidi dai microbi, causando la carie.
Laureata in Medicina e Chirurgia, è specializzata in Chirurgia plastica ricostruttiva e successivamente in Ortodonzia all’Università di Ferrara, dove ha insegnato come professore per parecchi anni. Negli anni il suo interesse per l’Ortodonzia l’ha portata a insegnare al Centro Studi & ricerche Ortodonzia di La Spezia e a recarsi più volte negli Stati Uniti per apprendere le più moderne tecniche ortodontiche con attenzione particolare ai trattamenti precoci. Diplomata in Ortopedia dento-maxillo facciale e Ortodonzia a Digione, in Posturologia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e in Gnatologia, da tempo la sua attenzione è rivolta all’occlusione e alla postura e all’utilizzo della neonata nanotecnologia TAOPATCH che impiega con successo in abbinamento alle terapie ortodontiche e gnatologiche. In continuo aggiornamento, la dott.ssa Caliari introduce nella sua pratica quotidiana il meglio delle nuove tecnologie per un approccio olistico al paziente odontoiatrico.
Due realtà che operano da oltre 30 anni fianco a fianco per la salute orale di adulti e bambini.
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