Bruxismo del sonno: come diagnosticarlo e trattarlo

Bruxoff - holter portatile

Da oggi il Centro Ortodontico, ha uno strumento in più per la diagnosi del bruxismo durante il sonno che consente di registrare gli eventi notturni, pianificare un trattamento più accurato e sicuro e monitorare i miglioramenti nel tempo.

Uno speciale holter portatile registrerà l’attività dei muscoli masticatori e del cuore, che dimostra un aumento della sua frequenza durante gli episodi di digrignamento.
Tutto questo potrete farlo comodamente a casa durante la notte applicandovi semplicemente due elettrodi sul viso e uno sul torace.

Una volta effettuata la registrazione potrete riportare l’holter in studio dove, grazie al software dedicato, il nostro specialista, dottoressa Leonella Caliari potrà visualizzare e analizzare i dati così da valutare il trattamento migliore per il paziente.

Ma facciamo un breve accenno al fenomeno del bruxismo. Cos’è e come si manifesta?

Il bruxismo è un’attività della muscolatura masticatoria che può manifestarsi durante il sonno o durante la veglia.

–  Nel caso del bruxismo del sonno si parla di parafunzione (movimento non finalizzato a uno scopo) orale caratterizzata da un’attività involontaria della muscolatura masticatoria. Questo comporta un digrignamento dei denti associato a un aumento dell’attività cardiaca e a microrisvegli.

– Il bruxismo della veglia è un’attività della muscolatura masticatoria caratterizzata dal ripetitivo o sostenuto contatto dentale e/o serramento e digrignamento mandibolare.

Le cause sono multifattoriali:

  • genetiche
  • psicosociali (ansia e stress soprattutto sul bruxismo della veglia)
  • fattori esogeni/esterni (come il fumo, farmaci, alcool, droghe e caffè)
  • sono state rilevate anche possibili relazioni con le apnee del sonno (OSAS).

Il Bruxismo rappresenta la causa principale sia di dolori muscolari e articolari, sia di cefalea al risveglio, usura dentale e compromissione degli impianti dentali.

Come si diagnostica?

La combinazione di due approcci offre ottimi risultati. In prima battuta si rivela fondamentale la visita e il dialogo con il paziente per indagare l’attività di bruxismo (mediante questionari) a cui si affianca l’utilizzo di un diario o “calendario del bruxismo”. A questo si associa poi l’approccio strumentale che vede nella polisonnografia, con elettrodi dedicati ai muscoli, l’esame di elezione.

La relativa scomodità e complessità dell’esame non sono sempre ben accette dal paziente. Oggi è possibile rilevare l’attività del bruxismo notturno anche tramite l’ausilio di piccoli holter molto più comodi e di semplice utilizzo che il paziente può portare comodamente a casa e che si rivelano un’ottima alternativa alla polisonnografia.

Come si può trattare il bruxismo?

Non si cura nel vero senso della parola, tuttavia si possono gestire i sintomi a esso associati. Sarà il clinico a informare, tranquillizzare e a creare consapevolezza nel paziente illustrandogli nel dettaglio tutti gli aspetti del bruxismo (“counseling”). Il medico potrà decidere di usare un bite per proteggere i denti dall’usura e imporre ai muscoli di “lavorare” diversamente per ridurre il dolore o la stanchezza. Potranno rivelarsi utili anche specifici esercizi fisioterapici e, in alcuni casi, si potrà ricorrere anche all’impiego di farmaci.