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Le riposte del dentista dei bambini ai genitori

                  

  • Che cos’è la pedodonzia?

La pedodonzia si occupa della prevenzione, delle cure conservative di denti decidui (da latte) e permanenti, e di tutti i trattamenti di chirurgia orale nei bambini.
Il servizio è affidato alla dott.ssa Pamela Parolin che pone particolare attenzione all’aspetto psicologico del bambino, consentendogli di instaurare un buon rapporto con il dentista e l’ambiente odontoiatrico.
Un’esperienza odontoiatrica positiva da bambino è indispensabile per avere un buon rapporto con il dentista in età adulta.

 

  • Sedazione cosciente nel bambino, cosa si può utilizzare?

Impieghiamo il Protossido d’Azoto che, somministrato per mezzo di una mascherina, ha lo scopo di abbattere l’ansia e lo stress e il riflesso del vomito. Questo rende più accettabili le cure odontoiatriche, in particolare nei bimbi più piccoli e ansiosi.
Si tratta di un gas non tossico il cui effetto si esaurisce immediatamente dopo il distacco della mascherina.

Se vuoi conoscere meglio l’utilizzo del protossido leggi qui

  • Le tecniche tradizionali e innovative che adottiamo

Oltre le tecniche tradizionali per la cura delle carie proponiamo tecniche all’avanguardia come:
· Ozono terapia
Applicato periodicamente sui denti cariati tramite l’uso di piccole coppette in gomma, permette di “bloccare” la carie favorendo la remineralizzazione del dente.
E’ una tecnica veloce, sicura e assolutamente indolore.
· Protossido d’Azoto
Somministrato per mezzo di una mascherina, ha lo scopo di abbattere l’ansia e lo stress, il riflesso del vomito, rendendo più accettabili le cure odontoiatriche, in particolare nei bimbi più piccoli e ansiosi.
Si tratta di un gas non tossico il cui effetto si esaurisce immediatamente dopo il distacco della mascherina.
· Test salivari e prevenzione
Vero scopo della pedodonzia è la prevenzione della carie che cerchiamo di attuare con un nuovo sistema basato su uno studio approfondito delle abitudini igieniche e alimentari, oltre che tramite test salivari.
Con l’uso di specifici test salivari è possibile analizzare la capacità di abbattere gli acidi della bocca e determinare la quantità dei batteri, normalmente presenti nella saliva, che provocano la formazione della carie.
In base ai risultati dei test salivari, all’esame dei denti e delle abitudini igieniche e alimentari, ogni bambino è inserito in un protocollo personalizzato di richiami d’igiene, controlli periodici e applicazioni di lacche al fluoro / antibatteriche che diminuiscono l’insorgenza della carie.

 

  • La fluoroprofilassi è importante?

La fluoroprofilassi è importante perché consente di prevenire la carie grazie all’impiego, sui denti formati, del fluoro.
Il fluoro è un minerale che favorisce la produzione di uno smalto più resistente all’attacco acido della placca batterica.
L’impiego del fluoro dev’essere fatto in modo controllato per evitare un sovraddosaggio che può portare alla fluorosi e creare macchie e striature sulla superficie dei denti, o perfino accumularsi a livello scheletrico.
Poiché il fluoro è presente in differenti concentrazioni anche nell’acqua che beviamo, e in piccole quantità in cibi come spinaci e mele, è importante verificare la quantità assunta normalmente per non eccedere una volta che si sceglie di somministrarlo in gocce o compresse.
E’ possibile aiutare le remineralizzazione dei denti anche con dentifrici al fluoro e con colluttori fluorati che vanno controllati nell’utilizzo da parte dei bimbi più piccoli, evitando così l’ingerimento del prodotto e l’eccesso di assunzione di fluoro che può causare opacità della superficie dentale.

L’assunzione deve variare a seconda dell’età:

  • prima dei sei anni è indicato l’utilizzo di un dentifricio a bassa concentrazione di fluoro (>600 ppb), o in caso di denti a rischio di carie a media concentrazione (1000 bbp)
  • Dopo i sei anni i denti anteriori sono meno esposti al rischio di opacizzazione ed è quindi possibile impiegare dentifrici ad alta contrazione (1500 ppb).

 

 

  • Odontoiatria per il mio bambino, quando iniziare?

Consigliamo di effettuare la prima visita a 1 anno e in seguito sottoporre il bambino a un controllo dal dentista pediatrico ogni 6 o 12 mesi, così da monitorare l’igiene orale, la dieta e lo sviluppo della bocca.
Per mettere a proprio agio il piccolo paziente è sicuramente utile accompagnarlo dal dentista una prima volta per familiarizzare con l’ambiente odontoiatrico e una seconda volta per la visita vera e propria, così da permettergli di costruire da subito un rapporto di fiducia con il dentista dei bambini.

Quando spuntano i denti da latte e come?

Il primo dentino erompe solitamente intorno al 6° mese di vita, raramente ciò può avvenire prima (denti natali se presenti alla nascita, oppure neonatali se erompono entro il primo mese di vita) o alcuni mesi dopo.
Se, tuttavia, all’età di 1 anno non è ancora spuntato il primo dentino, è necessario far verificare dal dentista pediatrico lo sviluppo della bocca del bambino.

Leggi come avviene lo sviluppo nella bocca del bambino

 

  • Come curare i denti da latte (decidui)

La cura dei denti da latte è importantissima perché il loro mantenimento in sede consente di creare i giusti spazi che accoglieranno i denti permanenti, evitando problemi ortodontici.
I denti da latte sono fondamentali non solo per la masticazione, ma anche in quanto coinvolti nella crescita della mandibola e della mascella, nella futura e corretta eruzione dei denti permanenti e poiché permettono al bambino di sviluppare correttamente linguaggio e fonazione. Se presente, la carie di questi denti è una patologia da non trascurare poiché fonte di infezione non solo in bocca ma in tutto l’organismo.
La carie è causata soprattutto da abitudini alimentari scorrette che includono la somministrazione di bevande zuccherine con il biberon o con ciucci intinti in sostanze dolci impiegate per calmare i piccoli.
La carie si presenta con demineralizzazioni di lieve entità vicino alla gengiva dei denti incisivi superiori, che in poco tempo possono tramutarsi in piccole cavità e svilupparsi in lesioni più estese, anche a danno dei molari da latte.
La cura di un dente da latte avviene in modo simile a quanto previsto per un dente permanente, tenendo tuttavia conto che il piccolo paziente richiede particolari attenzioni e un clima molto disteso capace di metterlo a suo agio.

Leggi perché curare i denti da latte?

 

  • È possibile controllare l’eccessiva salivazione e il dolore causato dall’eruzione dei denti da latte?

L’aumento della salivazione durante l’eruzione dei denti da latte è assolutamente normale e può essere solo contenuta con una continua attività di pulizia e tamponamento della bocca.
In questa fase le gengive possono essere gonfie e ipertrofiche.
Per alleviare il fastidio dell’eruzione è possibile impiegare giochi specifici per questa fase della crescita che vanno posti in freezer per rinfrescare il liquido che contengono, dando così sollievo alle gengive una volta portati alla bocca.

 

  • Come e da quando pulire gengive e denti?

Fin dalle prime settimane è importante pulire minimo due volte al giorno le gengive e la lingua del bambino con una garzina umida, anche in assenza di denti.
Una volta erotto il primo dente da latte esso andrà pulito con un piccolo spazzolino a setole morbide poiché sarà da questo momento – con la comparsa dei denti – che la bocca del bambino risulterà esposta al rischio della carie.
Si dovrà quindi porre ancora più attenzione all’igiene orale del bambino ed evitare di dargli biberon con bevande dolcificate o succhietti immersi in sostanze dolci nella fase dell’addormentamento, aiutando lo sviluppo delle carie soprattutto negli incisivi superiori e nei molari.

Richiedi la guida sull’igiene dentale 0-3 anni

 

  • A che età iniziano a erompere i denti permanenti?

A circa 4 anni prende avvio la creazione dello spazio che accoglierà i denti permanenti e le ossa mascellari iniziano il loro sviluppo e accrescimento.
A 6-7 anni inizia la perdita dei primi denti da latte per far posto ai denti permanenti.
Inizieranno a cadere i due incisivi centrali inferiori, seguiti dai due incisivi inferiori e, quasi contemporaneamente, i primi molari superiori e inferiori.
Non è raro che durante la permuta dentale il bambino presenti contemporaneamente denti decidui e denti permanenti.

 

  • Con la crescita la dentatura di mio figlio può correggersi da sola?

No, non si correggerà da sola perché tendenzialmente lo spazio a disposizione dei denti nell’area anteriore non aumenta di molto con la crescita e a volte succede che con l’eruzione dei molari non rimane molto spazio per gli altri denti.
Va inoltre considerato che le forze esercitate dalla lingua e dalle labbra sui denti possono influenzarne ulteriormente la posizione che va invece valutata da un ortodontista, in molti casi congiuntamente al logopedista, per correggere possibili difetti di deglutizione o della posizione della lingua a riposo e/o durante la dizione.

 

  • Cosa sono le sigillature?

La superficie dei molari presenta profondi solchi che sono in grado di ritenere residui di cibo e placca batterica che favoriscono la formazione della carie
Le sigillature, realizzate con una speciale resina bianca-trasparente che rilascia in modo prolungato ioni al fluoro, vanno a chiudere i solchi naturali dei denti proteggendoli in modo rapido e indolore.
Sarà il dentista a consigliarvi se è opportuno sigillare i denti del vostro bambino poiché non tutti i solchi sono a rischio carie.
Questa pratica, solitamente adottata sui denti permanenti appena erotti, non richiede anestesia né l’impiego del trapano e il paziente non percepirà alcuna differenza nella masticazione.
Le sigillature durano molti anni ma vanno comunque tenute sotto controllo per evitare che si usurino e permettano alla carie di infiltrarsi.

 

  • In caso di traumi o patologie acute del cavo orale

Il trauma può comportare la rottura o l’avulsione dei denti (fuoriuscita dalla sede naturale), e persino la frattura o la lesione alle strutture che lo sostengono; in quest’ultima eventualità è consigliato recarsi presso la struttura Ospedaliera di riferimento.
Se il trauma è violento, è importante avvisare e mettere in contatto il pediatra e l’odontoiatra di fiducia affinché sia considerato il rischio che tale trauma può avere sulla crescita del bambino.
In caso di avulsione di un dente permanente si può tentare di salvare le fibre del legamento, che altrimenti muoiono molto rapidamente, effettuando il reimpianto immediato, ovvero inserendo manualmente il dente nella sua sede naturale.
Prima di ricollocarlo si deve detergere la ferita da eventuali detriti che potranno causare infezione e si deve sciacquare con acqua tiepida anche il dente, maneggiandolo con cura, senza mai toccarne la radice provvista di quelle delicate fibre che gli consentiranno di riattaccarsi al suo alveo.
Dopo il reinserimento è fondamentale recarsi immediatamente dal dentista dove il dente sarà ancorato ai denti vicini per consentirgli di rinsaldarsi.
Se si preferisce lasciare al dentista il compito delicato di reinserire il dente
è importante immergerlo in una soluzione fisiologica, o in mancanza di questa nel latte, per mantenere l’idratazione ed evitare che le fibre della radice muoiano nel rapido trasporto dal dentista vanificando il tentativo del reimpianto.
La conservazione nella soluzione fisiologica o nel latte vale anche nel caso in cui avvenga la rottura di un frammento di un dente.

È importante ricordare che in caso il trauma interessi i denti da latte, essi non vanno assolutamente reimpiantati per evitare di danneggiare la gemma del dente permanente già presente sotto al dente deciduo.
In questo caso si potrà applicare una garza sterile per arginare il sanguinamento e del ghiaccio per contrastare il dolore fino all’arrivo dal dentista.
In caso di frattura di un dente da latte con esposizione della polpa il pedodonzista provvederà a depulpare il dente mantenendolo in sede fino alla sua naturale sostituzione per consentirgli di creare lo spazio adeguato per accogliere il dente permanente.

Leggi anche l’articolo dedicato agli Incidenti dentali

 

  • Cos’è un mantenitore di spazio e a cosa serve?

E’ un apparecchio atto a mantenere lo spazio che si crea a causa della perdita di un dente da latte che, se caduto in anticipo, fa perdere al corrispettivo dente permanente la sua guida, lasciando che i denti vicini si inclinino, o si spostino in modo errato, ostacolandone l’eruzione.
Il mantenitore può essere fisso o mobile, di acciaio e/o plastica, e in caso estetico può anche accogliere un dente artificiale per chiudere lo spazio vuoto lasciato dal dente perso.
Il suo utilizzo è monitorato dal dentista che periodicamente effettuerà radiografie di controllo e, una volta che il dente permanente sarà pronto a erompere, provvederà a rimuoverlo.

 

 

  • Con quali sintomi e come si manifesta la celiachia nel cavo orale? come?

La celiachia è una malattia che solitamente porta all’appiattimento e scomparsa dei villi dell’intestino tenue.
La reazione è causata dall’assunzione di glutine, un complesso proteico contenuto in molti cereali (frumento, farro, orzo, kamut…).
La sintomatologia della celiachia è varia: diarrea e vomito sono fenomeni tipici, ma esistono altri sintomi che possono suggerire la presenza di celiachia e che non vanno trascurati.
Tra questi ci sono i segnali clinici specifici del cavo orale.
I segnali orali più evidenti sono principalmente la disepitelializzazione delle papille filiformi della lingua, ovvero la presenza sulla lingua di aree prive di papille e che le fanno assumere l’aspetto di una “carta geografica”, l’aftosi ricorrente, che si manifesta con l’erosione di forma circolare della mucosa interna alla bocca, e l’ipoplasia dello smalto dentario che si manifesta con l’alterazione cromatica (macchie) o con alterazioni della superficie dente (striature o punzecchiature).
Questi sintomi se presenti dovrebbero spingere l’odontoiatra a maggiori approfondimenti.

 

 

  • Con quali sintomi si presenta il diabete nella bocca del bambino?

Effettuare controlli periodici dal dentista è importante per intercettare e trattare precocemente il diabete in pazienti ancora non diagnosticati grazie all’analisi dia saliva, denti e gengive.
In caso di diabete non va dimenticato di sottoporre il bambino a controlli orali più ravvicinati perché il flusso salivare ridotto e la saliva più densa, associati ad un PH inferiore alla norma espone il bambino a una maggiore insorgenza della carie rispetto a pazienti non affetti da questa patologia.
Va inoltre considerato che sono connaturate alla patologia: l’esigenza di assumere i pasti con più frequenza durante il giorno, a cui si associa il rischio di un’igiene orale non accurata, e una più elevata formazione di tartaro, che irrita i tessuti attorno ai denti e causa frequenti gengiviti e papilliti che, se non curate in tempo, possono evolvere in malattie paradontali gravi.

 

 

  • Nella bocca di mio figlio sono comparse alcune macchie. Cosa sono e cosa devo fare?

Solitamente sono macchie causate da una comune infezione denominata mughetto e provocata dall’iperproduzione del lievito “candida albicans”.
È normalmente presente nella bocca e nello stomaco ed è mantenuta a livelli normali dal sistema immunitario che, se indebolito da una malattia o dall’assunzione di antibiotici, provoca l’arrossamento della mucosa, associato a uno stato doloroso e alla comparsa di formazioni biancastre sul tessuto arrossato che possono essere facilmente asportate con una garza sterile. Tendenzialmente le macchie si localizzano sul palato, sui lati della bocca e, a volte, anche sulla lingua, colpendo principalmente i bimbi sotto i 6 mesi.
In circa una o due settimane i sintomi scompaiono ma in ogni caso è sempre consigliabile contattare il pediatra e il proprio dentista.

Altre volte sono presenti piccole macchie nere su tutti i denti in corrispondenza del colletto, la parte di smalto più vicina alla gengiva.
Sono dovute a pigmentazioni batteriche controllabili con l’uso di collutori alla clorexidina e sedute di igiene periodiche.
Tendono a scomparire con la crescita.

 

 

  • Si può ridurre lo spazio presente tra gli incisivi centrali del mio bambino?

La presenza del Diastema – uno spazio che solitamente si presenta tra gli incisivi superiori centrali – è piuttosto diffusa in certe fasi della crescita.
Quasi sempre si chiude da solo una volta erotti i canini permanenti, nel caso in cui ciò non avvenga è necessario intervenire ortodonticamente.

Se il diastema è causato dalla presenza del frenulo labiale superiore, quella porzione di tessuto che unisce la gengiva con la parte interna del labbro superiore, è necessario intervenire chirurgicamente per rimuoverlo e consentire agli incisivi di avvicinarsi.

In certi casi lo spazio tra i denti può esser causato dalla dimensione inferiore alla norma degli incisivi superiori, per lo più i laterali, e può essere corretto con l’impiego di faccette dentali o corone.

 

 

  • Cosa sono e cosa comportano i problemi del sonno in età pediatrica?

Negli ultimi anni è stata data molta importanza ad alcuni problemi del sonno che possono manifestarsi nei bambini in particolare nell’epoca prescolare. Si tratta di episodi di riduzione del flusso aereo che compaiono nel sonno e sono in gran parte legati a un’ostruzione delle vie aeree. Il nome dato a questa patologia – OSAS – deriva dalla terminologia inglese Obstructive sleep apnoea syndrome.
Molti bambini russano abitualmente, altri in modo intermittente, ma tra questi russatori alcuni presentano una vera e propria riduzione dell’aria respirata. Oltre all’ipertofia delle tonsille e adenoidi a volte la causa è correlata alle allergie o ad alcune malocclusioni.
Oltre al russamento il bambino presenta altri sintomi che possono essere divisi in Notturni e diurni.

Sintomi notturni:
• sonno agitato
• sudorazione
• enuresi (fa la pipì a letto)
• bruxismo (digrigna i denti)

Sintomi diurni:
• irrequietezza
• cefalea
• perdita della concentrazione a scuola

Molte volte la diagnosi è formulata dal pediatra altre volte dall’otorino o dal dentista-ortodontista.
L’ortodontista chiede sempre un consulto dall’otorino che può intervenire suggerendo l’intervento di asportazione di tonsille e adenoidi nei casi più gravi o con terapie farmacologiche specifiche.

Come può intervenire l’ortodontista sui problemi del sonno?

Facendo un piano di lavoro in sinergia con l’otorino. Se il palato è stretto si può espandere con apposito apparecchio (espansore rapido) che aumenterà anche il flusso d’aria passante per le vie aeree. Se la mandibola è molto spostata indietro si può correggerne la posizione con apparecchiature rimovibili.

Come può intervenire il pediatra sui problemi del sonno?

Chiedendo un consulto all’otorino, all’ortodontista e, nei casi più gravi o se ha dubbi, inviando il piccolo paziente al centro delle patologie del sonno dove possono essere eseguiti degli esami più approfonditi e specifici quali la polisonnografia.